Saturday, February 12, 2011

La Via per Cincinnati: Pietro Cassinadri

Lazio Region between Rome and Naples
La Via per Cincinnati
di Pietro Cassinadri
(English version follows Italian)

Erano anni magnifici. Incontrai Sharon sul lungomare a San Felice Circeo, il 7-7-67, dopo aver fatto una regata lo stesso giorno. Lei era di Dearborn, Michigan. Ritorno' a Natale, a poi l'anno dopo venne in Europa. Io andai alla scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza, e poi fui mandato a Menaggio, Domaso, Valsolda, Ponte Tresa, Maccagno. Sharon continuava a trasferirsi seguendo i miei itinerari.

Ci sposammo nel 1972. In ottobre nostro figlio Silvio nacque a mori' nell'ospedale di Varese. Sharon era in fin di vita, a causa di un'emorragia. Dopo quattro o cinque ore di interventi, i dottori mi chiamarono nella sala operatoria, mi dissero che non c'era piu' niente da fare, mi offrirono un caffe', e se ne andarono. Un prete venne a darle l' Estrema Unzione. Poi anche lui se ne ando'. Lei era inconscia,  ed io li', a guardare la macchina respiratoria, aspettandomi che si fermasse da un momento all'altro.

Non so quanto tempo passo', ma continuavo ad accarrezzarle la testa, ed ad un certo punto le chiesi se volesse vivere ancora, e lei mosse la testa su e giu', vigorosamente. Allora mi misi a gridare: "E' ancora viva, e' ancora viva!" Le infermiere accorsero, e videro che il polso era ritornato!

San Felice Circeo (Latina)
Stette una settimana in cura intensiva, sempre incosciente, e quando rinvenne le dovetti dire che nostro figlio era morto, e che lei aveva subito l'isterectomia, necessaria per fermare l'emorragia dovuta ad un'infezione che non lasciava il sangue coagularsi. Lei mi guardo', disse che era tutto un brutto sogno, e ricadde in una specie di coma.

Eventualmente si riprese, e l'anno dopo decidemmo di andare in America. Per lei era un ritorno a casa, per me un passo verso l'ignoto. Arrivai in Detroit due giorni prima del Natale 1973. A quel punto ero brigadiere, ma negli USA non contava niente. Feci ogni tipo di lavoro, dal lavaggio notturno dei macchinari che fanno le patatine,  dall' imbianchino, al pavimentista. Nel frattempo continuavo gli studi; nel 1979 presi la laurea di Architettura all'Universita' del Michigan, e nel 1981 ottenni il Master. Dal 1981 in poi lavorai come architetto in Indiana, Kentucky ed Ohio. Nel 1990 incominciai a lavorare per l'Universita' di Cincinnati, che stava costruendo un campus spettacolare.

Sharon  mori' nel 1991 a Cincinnati.  Come lei voleva, sparsi le sue ceneri sul mare a San Felice Circeo, vicino  al posto dove ci incontrammo.

Io sono ancora qui.

The Road to Cincinnati
by Pietro Cassinadri


San Felice Circeo (Latina)
They were wonderful years. I met Sharon on the promenade in San Felice Circeo, on July 7, 1967, after a rowing race on that same day. She was from Dearborn, Michigan. She left and returned for Christmas, and a year later she came to Europe. I was an officer attending school in the army (Guardia di Finanza); then I was transferred from town to town (Menaggio, Domaso Valsolda, Ponte Tresa, Maccagno). Sharon kept on following me according to my itineraries.

We got married in 1972. In October, our son Silvio was born and died in the hospital in Varese. Sharon was in very critical conditions due to bleeding. After four or five hours of life saving attempts, the doctors called me into the operating room; they said there was nothing else to do, offered me a coffee and left. A priest came to give her the last rites and left too. She was there, unconscious, and I was watching the breathing machine, expecting to stop at any moment.

I do not know how much time elapsed, but I kept caressing her head, and at one point I asked if she wanted to live; she moved her head up and down, vigorously. Then I began to shout: "She is still alive, still alive!" The nurses came running and realized that her pulse was back!

She remained a week in intensive care, still unconscious, and when she recovered consciousness I had to tell her that our son was dead, and that she had undergone hysterectomy, which was necessary to stop the bleeding due to an infection that did not allow the blood to clot. She looked at me and said that it was just a bad dream, and fell into a sort of coma.

Pietro and Sharon, Rome, 1970
Eventually she recovered, and the year after we decided to go to America. For her it was a homecoming; for me a step into the unknown. I arrived in Detroit two days before Christmas of 1973.
At that point I was a sergeant, but in the U.S. I was nothing. I worked any kind of job, from washing machines used to make chips at night to wall painter to floor maker. In the meanwhile I kept on studying; in 1979 I graduated as an architect from University of Michigan, and in 1981 I obtained the Master Degree.

From 1981 onwards I worked as an architect in Indiana, Kentucky and Ohio. In 1990 I started working for the University of Cincinnati, which was building a spectacular campus.
Sharon died in 1991 in Cincinnati. As she wished, I scattered her ashes on the sea in San Felice Circeo, near the place where we met.

I am still here.

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